GRANGIA DI PATERNO

Alcuni documenti vallombrosani del secolo XI certificano l’esistenza di un edificio a Paterno: la donazione di alcuni terreni nel 1100 segnò l’effettivo inizio dello sviluppo di una fattoria, situata in un punto particolarmente fertile. La crescita di Vallombrosa portò molti benefici a Paterno, con appezzamenti sempre più vasti dal secolo XII al XI; a cavallo del 1500, all’epoca del Generale dei Vallombrosani Giovanni Maria Canigiani, risalgono invece radicali lavori di ristrutturazione ed ampliamento dell’edificio, i nuovi appartamenti per l’Abate e per la rappresentanza, la grande scala di ingresso ed una loggia davanti alla cappella della villa. Divenne quindi la più importante tra le dipendenze agricole di Vallombrosa, date le frequenti soste dell’Abate ed i suoi soggiorni invernali, oltre alle visite di personaggi illustri prima dell’ascesa verso l’Abbazia: iniziò poi ad ospitare parte dell’archivio vallombrosano, in particolare la documentazione relativa al patrimonio fondiario, raggiungendo il massimo dell’importanza e dell’estensione nel corso del Settecento, diventando sede dell’amministrazione generale del patrimonio della Badia vallombrosana e sempre più sede stabile dell’Abate. I bombardamenti dell’ultima guerra hanno purtroppo causato la distruzione di parte degli edificati annessi.

È distante dal percorso circa 150 metri.

Al chilometro 3100 circa, si devia a destra prendendo la strada in discesa.